La vita secondo mio padre.
Padre: uomo che ha generato uno o più figli, considerato rispetto ai figli stessi.
Buon padre: che adempie amorevolmente e con sollecitudine a tutti i suoi doveri.
Padre adottivo: Che ha adottato un figlio.
Padre di famiglia: uomo che ha moglie e figli, con tutte le responsabilità e i doveri connessi.
Esistono tanti tipi di padre secondo il vocabolario ma oggi ho deciso di parlare di un padre fuori dal comune, un padre unico, il mio papà.
Mio padre ha quarantadue anni, è di media statura, robusto, capelli per la maggior parte neri e ai lati brizzolati. In un certo senso ha un look giovanile. Ma non tocchiamo il tasto musica. Bè li c’è solo una cosa da dire “ Radio Margherita”. Si, adora alla follia questa stazione radio, che tanto odio, ma i gusti sono singolari. Esistono tante altre stazioni come “ Virgin Radio” , “ Rtl 102.5”, “ Radio Capital”… Come avete letto c’è ne sono tante altre ma lui è ostinato.
Mi dice sempre “ quella che trasmettono da radio Margherita è vera musica”, io con tutta me stessa, cerco di persuaderlo ma nulla può fargli cambiare idea.
Quando sono insieme a lui e si allontana, immediatamente cerco di cambiare stazione e mettere su “ Virgin Radio” la mia preferita, ma quando ritorna cala il gelo per la mia felicità. Immaginate la scena a rallentatore. Io che cambio stazione, lui ritorna, mi guarda, comincio a sudare freddo, si accorge che ho cambiato stazione e con il dito va sulla rotellina e la spinge all’insù per cambiare frequenza e ritornare su “ Radio Margherita”, mi riguarda con un sorriso compiaciuto e ritorna a fare quello che stava facendo. E li c’è solo una cosa da dire “ Minuti/ore di ordinaria agonia. ”
Con mia madre siamo arrivate al punto da fargli ascoltare questa stazione radio con le cuffie, almeno non deprimiamo i nostri poveri animi.
Adesso è passato un mese e una cosa di inaspettato è accaduta. Accendo la radio e la trovo su “ Virgin Radio ”.
Cosa? Che è successo? Cosa mi sono persa?
Due sono le cose:
1: Le mie orecchie mi stanno tradendo
2: Mio padre ci vuole talmente bene che sta cercando di cambiare gusti.
Spero proprio la seconda.
E non è finita qua’. Mentre stavamo ascoltando questa stazione mi dice:
<< Che bella questa canzone. >> Esclama. << Qual è il titolo? >>
Sgrano gli occhi. Sono incredula. Immediatamente mi appresto a prendere il cellulare e pigiare sul programma che trova i titoli delle canzoni. Si chiama “ Have you ever seen the rain dei Credence Clearwater Revival. ”
Mio padre pian piano, forse, sta cambiando gusti.
Tralasciando, adesso, il discorso musica. Vorrei introdurre un nuovo discorso. “ Papà e il bollino viola. ”
Vi starete chiedendo, cos’è il bollino viola?
Con mia madre e mio fratello abbiamo ideato tale bollino perché mio padre è, come dire…timido e si vergogna facilmente in certe situazioni. Quando guardiamo un film tutti insieme, e magari c’è una scena “ hard ” , lui diventa rosso in volto e cerca tutti i modi possibili per uscire dalla stanza.
Si, lui è così.
Mio padre e il mondo tutto suo.
Si, mio padre vive in un mondo tutto suo.
Dovete sapere che lui, è…particolare. Da un po’ di tempo a qua, è convinto che utilizziamo le sue cose, oggetti, tipo forbicine, penne, righe…e poi non le riposiamo al loro posto.
“ Sono abitudinario” ripete sempre, ogni volta che non trova una cosa e noi facciamo di tutto per fargli capire che non abbiamo toccato niente.
Ma nonostante tutte le nostre spiegazioni, lui, rimane sulle sue.
Mio padre è particolarmente amante dell’ordine. Ma certe volte dimentica di aver preso una cosa da una parte e poggiata da un’altra e patapum, punto a capo.
Giustificazione da parte nostra-lamentele da parte sua- chiudiamo gli occhi in una linea- rassegnazione di mio padre.
La cosa che adoro di lui è il fatto che sappia fare tutto.
Muratore, carpentiere, idraulico, falegname, meccanico, elettricista, sarto e tappezziere… Si, proprio così. Molti gli chiedono “ Come fai a saper fare muratore e sarto? Sono due lavori distinti e separati. ” Sono entrambi lavori manuali ma alla fine ciò che li distingue è la raffinatezza. Per fare il sarto, c’è bisogno di delicatezza, precisione, non che tutto questo non ci sia nell’altro ma nel mondo della sartoria, bisogna avere maggiore delicatezza nel fare le cose.
Mio padre è un tutto-fare.
Per ultimo vorrei parlarvi del suo amico. Io lo chiamo “ il professore ”. Si chiama Luigi e ogni mattina, quasi allo stesso orario, vanno a bere un caffè. Non saltano un giorno, tranne quando il “professore” per ovvi motivi sta via per alcuni giorni. Mio padre quando sta con lui, sembra ritornato alla gioventù. Si…ogni mattina aspetta impaziente che esca dalla porta d’ingresso del palazzo e quando lo vede, se è arrabbiato diventa immediatamente felice e forse anche sereno.
Con mia madre lo prendiamo in giro per questa cosa e lui ripete sempre “ è tutta invidia”. Ma noi siamo solamente felici che abbia trovato un amico come il “ professore”.
Non importa se abbia pregi e difetti, il mio è ed rimarrà un padre Speciale e gli voglio un mondo di Bene.
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