Serena è una ragazza 18enne, frequenta la scuola d’arte per avverare il suo sogno, quello di diventare stilista.
Quando ha tempo libero fa ricerche sul campo scientifico perché le piace scoprire come sono fatti gli esseri umani.
A scuola, sin dall’inizio, è stata molto introversa e impacciata con tutti i professori e compagni.
Serena ora frequenta il terzo anno e, per tutti questi anni, ha passato una vita scolastica tranquilla.
Quest’anno scolastico è iniziato molto bene per lei, conosce il nuovo professore d’arte, proprio quel professore da cui Serena per tutto il biennio era terrorizzata e del quale non aveva una buona concezione, pensando fosse un professore molto severo, che non sorridesse mai…
Il professore in questione ha 35 anni, è alto circa 1.70 m, un po’ cicciottello e con un qualcosa di misterioso.
I giorni passavano e Serena cominciava a cambiare idea. Il professore dimostrava di avere un carattere molto dolce, è una persona sensibile e, tra le altre cose, usa un profumo meraviglioso.
Quando spiega, spiega con tutta l’anima e fa di tutto per far capire la lezione. Alcune volte si siede anche con gli alunni tra i banchi.
Capisce immediatamente se qualche alunno ha un problema e cerca di aiutarlo dicendogli di parlarne insieme.
Serena da un po’ di tempo non riusciva più a capire più niente di arte e anche quando si concentrava i risultati erano scarsi.
Durante le lezioni di arte si isolava da tutto e da tutti concentrandosi solamente sul professore di arte guardandolo dalla testa ai piedi, soprattutto le labbra.
Un giorno mancava la sua compagna di banco e il professore si sedette accanto a lei, immediatamente cominciò a sentire caldo e ad arrossire ma soprattutto rimase incantata dal suo profumo.
Quando il professore si girò per domandarle una cosa Serena non capì niente e si sentiva svenire, lei gli chiese balbettando di ripetere la domanda e gli rispose.
Da quel giorno in poi Serena pensava giorno e notte al professore e lo sognava ogni notte.
La sera si addormentava con la speranza di sognarlo, sperava si potergli parlare tranquillamente, senza balbettare, senza arrossire ma soprattutto senza quelle ondate di calore che le arrivano semplicemente quando lo vedeva.
Durante le lezioni scendeva spesso sperando di vederlo, ma non sempre andava come voleva.
Una mattina lo vide parlare con una ragazza con molta confidenza e voleva prendere esempio da lei.
Allora si prese di coraggio e cominciò a parlare con il professore, sempre nell’ambito dell’arte dicendogli cosa non avesse capito e magari se sarebbe potuta andare alla lavagna.
Con il tempo Serena migliorava e controllava meglio i sentimenti.
Il professore si affezionò a Serena e viceversa.
Un giorno Serena vide il professore bere una cosa strana, un liquido solido come fosse gelatina sciolta.
Lo vide anche l’indomani e i giorni successivi.
Serena cominciava a incuriosirsi a punto tale da pedinarlo e cominciò a vedere in lui degli atteggiamenti strani a secondo della temperatura.
Notò che odiava la pioggia, infatti ogni volta che pioveva non si presentava a scuola e preferiva il caldo.
Arrivata la primavera al posto del professore arrivò una supplente pignola, brutta e antipatica.
Serena in vista di questa situazione cadde in una profonda crisi e cominciò a non studiare.
Cominciava ad avere voti molto bassi e rischiava la bocciatura.
Serena scoprì dove abitava il professore e ogni giorno lo andava a trovare, sempre senza farsi vedere e vedeva che portava a casa borse piene di pesci freschi.
Allora un giorno lo pedinò e decise di parlargli, era andato a pesca, lo colse sul fatto, lo vide mentre apriva i pesci e ne ricavava un liquido.
Quando il professore la vide gli diede immediatamente le spalle e le chiese cosa ci faceva li e perché non era a scuola, lei gli rispose perché voleva lui come insegnante e non quella strega.
Il professore rise e imbarazzato per la situazione dei pesci la fece sedere accanto a lui e cominciarono a parlare.
Serena gli chiese cosa stesse facendo e il professore inizialmente non gli rispose e cercò di cambiare discorso ma lei insistette e fu li che gli disse:” il mio bisnonno proveniva da una razza ibrida tra umano e pesce che è ereditata solo dai discendenti maschi, è una razza che si nutre di un liquido proveniente dai pesci, e io, come mio nonno, ho ereditato questa razza”
Serena allora chiese: “E suo padre perché non l’ha ereditata?”
“Perché questa razza proviene dalla famiglia di mia madre, che quindi mi trasmise questo gene” rispose il professore.
“Ma se non bevete questo liquido cosa vi succede?” chiese impaurita Serena.
“Diventiamo molto aggressivi e arriviamo anche ad uccidere persone, questo liquido è tutta la nostra vita, è come un calmante” rispose con aria rassegnata il professore.
“E lei è arrivato ad uccidere mai delle persone?” chiese quasi in lacrime la ragazza.
“Fortunatamente no, mio nonno mi insegnò ad andare a pesca e cosi mi posso nutrire facilmente. Comunque, a scuola come va?” rispose il professore, cercando di chiudere il discorso.
“Beh non tanto bene!!” disse Serena con aria triste.
“Come? Perché signorina?” chiese il professore dispiaciuto.
“Tutto è cambiato da quando è arrivata quella strega” disse Serena infuriata.
“Ei non chiamarla strega è pur sempre una mia collega e tua insegnante, bisogna portare rispetto a quelli più grandi di te, dai che ti porto a casa e mi raccomando studia” disse il professore con aria paterna.
“Va bene prof. Ma solo se mi promette che ritorna presto” disse Serena colma di speranza.
“Dai andiamo” tagliò corto il professore.
Da quel giorno Serena di pomeriggio andava spesso a casa del professore che l’aiutava a studiare.
Finalmente cominciava ad avere risultati positivi e l’umore era alle stelle, contenta che di pomeriggio rivedeva il suo bel professore.
Un giorno uscì dalla classe e lo vide parlare con un altro professore e dalla felicità di vederlo, ascoltava la conversazione nella speranza di sentirgli dire che sarebbe ritornato a fare lezione. Ma purtroppo non andò così, gli sentì dire che c’era una ragazza che ci andava quasi ogni pomeriggio a casa sua e questo lo infastidiva molto perché era diventata molto possessiva.
Da quel momento rimase profondamente delusa dal professore e non lo andò più a trovare a casa.
Quando ritornò a fare lezione Serena gli si mostrò molto fredda e distaccata. Il professore vide questo distacco e non riusciva a capirne il perché. Quando le chiese motivazioni, Serena rispose che aveva sentito tutto della conversazione tra lui e un altro docente. Il professore si mise a ridere facendola arrabbiare di più.
Lei gli domandò cosa c’era da ridere e lui gli rispose che quella ragazza era una sua alunna a cui dava ripetizioni e che da un po’ di tempo era diventata troppo appiccicosa.
Serena diventò rossa dalla figuraccia e il professore ridendo gli disse che non gli avrebbe fatto mai del male perché le vuole molto bene e lo fa stare bene. In più sembra che lo stia aiutando a guarire da quello strano gene che ha ereditato.
Serena dalla felicità lo abbracciò e gli disse che gli voleva bene anche lei e che sta bene quando è con lui.
Grazie al professore Serena passò l’anno e tra di loro si instaurò un rapporto non solo scolastico ma anche di grande amicizia.
Antonina Lentini
5 commenti:
Nooo, non si mettono insieme?! In effetti però è stato meglio come hai scritto tu. Mi è piaciuta la fantasiosa idea sui geni dei pesci, ricorda twilight e forse pure dracula, brava, alla prossima, a presto!
Wow, great romance! It's very interesting, I like it! My favourite part is ” il mio bisnonno proveniva da una razza ibrida tra umano e pesce che è ereditata solo dai discendenti maschi, è una razza che si nutre di un liquido proveniente dai pesci, e io, come mio nonno, ho ereditato questa razza”, good idea! I have read using google translator because I don't understand the italian language, so I hope that google translator has translated well your romance for me! Good bye e forza Italia!
Muy bien Antonella, me encanta tu historia!
Ja, es ist fantastisch
Very good, You'll make a sequel? It is very interesting.
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